VIOLENZA

Il vivere civile, ahimè, m’impedisce di aprire il cranio al mio meccanico! Basterebbe un colpo ben assestato con il crick. Non c’è nulla di più umano della violenza, tutti i giorni vedo gente che si ammazza per una precedenza non data. Neanche Dio sa cosa ha fatto al mio taxi, quando aggiusta qualcosa tre giorni dopo se ne rompe un’altra!
Dice che è causa dell’alternatore nel coso e la cinghia nella puleggia, devo cambiare l’albero a bielle...”
Non c’ho capito niente!
Mi mostra un pezzo meccanico. Le mani sporche fino ai gomiti di sangue nero e olioso. Indossa un camice blu scuro, ricorda quello di un chirurgo, o di un macellaio, è più giusto, neanche avesse sgozzato un maiale.
Non dice mai quanto mi verrà a costare: “poi vediamo!” Il tono sembra quello di chi ti sta facendo un favore!
“Preferirei saperlo subito”.
Si agita, appoggia il cuore di metallo sul bancone, tira fuori una calcolatrice sudicia dai tasti giganti, bloccati dallo sporco, scoloriti al centro, il 5 non si vede più. Gli occhiali da presbite sulla punta del naso. Il crick è a portata di mano, dovrei colpirlo ora, prima che mi ammazzi lui, a colpi di aliquote iva!

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