NASCE IL SINDACATO ROSA PER TUTELARE
Parola D’ordine sicurezza. La invocano a gran voce le tassiste dell’Adit, Associazione Italiana Donne Tassiste, stanche di rischiare ogni giorno, consapevoli dei maggiori pericoli a cui una donna va incontro svolgendo una professione ancora fortemente maschile. Ma, proprio per questo, per contrastare la paura di subire rapine e violenze che assale soprattutto durante i turni notturni o quando si guida in certi quartieri , alcune tassiste hanno dato vita a un sindacato “rosa”, nato come costola del Sitp, il Sindacato Italiano Tassisti Professionisti, e presieduto da Raffaella Piccinni, Segretario Generale del Sitp. Giovane, milanese e determinata, la Piccinni (nella foto), svolge questo mestiere dal 2007 e ha sempre avvertito il bisogno di tutelare specificatamente la sua Categoria. “In molti settori le donne hanno esigenze differenti. Nel nostro ancora di più perché si tratta di un lavoro pericoloso e logorante”. Non a caso le donne che fanno questo mestiere negli anni sono calate: si è passati dalle 250 licenze in rosa del 2000 (su circa 5000) alle 190 del 2006. Ma lei no: non solo non ci pensa neppure a mollare, bensì rilancia, cercando nuove strade per vincere il disagio e ottenere strumenti per lavorare più serena. Le proposte per avere più sicurezza non mancano. “Innanzitutto – spiega Raffaella Piccinni –si potrebbe montare sul volante un dispositivo che, in caso di pericolo, invia un messaggio alla centrale di polizia”. Rumoroso e visibile funzionerebbe anche come deterrente. È già usato con successo a New York. In alternativa pensiamo all’uso di telecamere nell’abitacolo e nei posteggi taxi. Ma non basta. Ci batteremo anche per avere più flessibilità sull’obbligo di carico. Al momento possiamo decidere di non effettuare la corsa solo se il cliente è ubriaco”.