Mi manca anche il peggio! la strada, l’asfalto, i quartieri dormitorio, il degrado della stazione centrale, mi manca il peggio del mondo reale, la città che brulica intorno, la città che c’ignora, come qualcosa di separato dalla nostra vita, i sui segreti, la sua anima, eterna, un tassista la conosce, conosce la città in ogni suo angolo, le luci, le ombre, gli odori: il locale radical chic, le case chiuse, i ristoranti, gli alberghi di lusso, i locali per gli scambi di coppie, e quelle per i gay, il circolo delle bocce, le discoteche e la signora anziana che devi accompagnare sotto braccio fino al portone, ha modi cortesi e antichi, non ha la patente, ti racconta della sua vita come qualcosa di antichissimo, è un monumento, le rovine del passato. la prossima corsa magari è l’extracomunitario, il mondo che cambia si sovrappone, senza mescolarsi, a quello che lento s’estingue.
Il tram!! Mi manca stare in coda dietro il tram! Non esiste tassista che non vorrebbe città senza tram: lenti, traballanti, con la gente pressata contro i finestrini, le braccia sollevate, attaccati alle sbarre per non cadere: come grappoli d’uva alla vite, i visi stanchi e distratti formano grappoli di carne umana. Maledetto tram! Mai avrei pensato che mi sarebbe mancato stare imprigionata, a tassametro spento, dietro i tuoi dieci metri di atroce lentezza, rischiare un frontale per superarti, meglio la morte alla tua noia!
Mi manca l’odore dello smog, le strade vuote alla domenica mattina, e la coda di auto in sosta al venerdì sera per caricare le prostitute, mi mancano i suv in doppia fila all’ora dell’aperitivo. Il degrado che muta in malinconia! Chi l’avrebbe mai detto?!