IL CAVALLO DI CALIGOLA


Bello scrivere su un giornale
soprattutto quando tagliano via intere parti di ciò che hai scritto

"Vuoi intervistare Pier Giorgio Odifreddi?"
"Io!?  –
pensai  – oddio!?"
"Certo, – dissi – infondo insegna Logica e io ho fatto Filosofia – ma continuai a pensare  – per quel che vale! Guido un taxi".
Non importa. Tutti dovremmo applicare la seguente norma:
L’unica persona al mondo che può permettersi di "abbattermi" sono io.

Eppure non avevo mai intervistato nessuno, ero tesa e anche un po’ preoccupata.

"Che faccio!? Registro!?". Impossibile perchè l’intervista si sarebbe svolta al telefono e allora vecchio  metodo: appunti. Preparai carta, penna e il suo libro pieno di orecchie e sottolineature.

Un’ora di conversazione della quale annotai poco e nulla, parlammo per lo più di Politica,  eppure il giornale si era raccomandato:
"La nostra rivista parla di gialli, chiedigli se legge il genere"
"Si certo". In realtà è andata così:


Bello avere un Blog
soprattutto quando puoi riportare anche la domanda tagliata


 


milanonera web press numero 3 - settembre 2008(Intervista a PIERGIORGIO ODIFREDDI di Raffaella Piccinni – MilanoNera – settembre  2008 – pag 9)

 

Piergiorgio Odifreddi: professore, scrittore, divulgatore scientifico, editorialista, matematico, forse saggio.. poiché non è saggio farsi nemici potenti! L’idea di intervistarlo mi mette di buon umore, lo chiamo: “risponde il numero ottomilioni…” Non poteva essere altrimenti la segreteria telefonica di un matematico.

Altri grandi matematici hanno affrontato temi sociali. Perché ha scelto di fare divulgazione?

Fare sempre le stesse cose genera sensazioni frustranti, sorge il bisogno di andare oltre. Affianco alla motivazione soggettiva ne esiste una oggettiva, che racchiude un impegno civile poiché il metodo matematico si contrappone a quello religioso che poggia sulla cieca accettazione di verità dogmatiche.

Però anche la matematica poggia su degli assiomi…

Si, ma verificabili, nella matematica non esiste la Verità dogmatica, ogni verità viene messa in discussione. Penso alla geometria Euclidea, fino all’800 pensavamo che fosse l’unica, invece se vogliamo studiare il mondo fisico la geometria iperbolica è più adatta. Nulla è dovunque uguale, nessuna verità è assoluta o superiore.

E’ stato attaccato dalle pagine di alcuni dei principali quotidiani italiani, sul sito internet del vaticano è definito “codesto matematico” e il suo libro “ingiurioso opuscolo”. Come vive le critiche?

L’intellettuale ha un ruolo di critica della Società, infondo non è mai pienamente integrato, è antisociale per il suo ruolo di analisi. Penso ai toni quietisti e fintamente equilibrati della politica, anche della sinistra che non vuole liberare la politica dall’influenza dei dogmi religiosi, per renderla realmente laica.

Nella scienza la critica fa parte del metodo, se mi attaccano cerco di rispondere argomentando, entrando nel merito, non nel metodo. Il Relativismo e il Razionalismo che la Chiesa condanna si fondano sulla critica e sull’autocritica, proprie dell’atteggiamento scientifico.

Dal divino all’umano: nel suo libro mette in discussione la monogamia…

La poligamia esiste allo stato di natura, soprattutto nei mammiferi dove il maschio ha una massa corporea superiore a quella della femmina. Il leone marino, per esempio, dispone di un vero e proprio harem. In momenti di cali demografici alcune società antiche ricorrevano a forme di unione poliandria, dove era la donna ad avere più uomini. La Chiesa sostiene che forme di unione diverse da quelle della famiglia tradizionale siano contro natura, eppure anche Abramo e i padri della Chiesa aveva molte mogli. La politica si dichiara rispettosa dei valori cattolici eppure se Caligola fece ministro il suo cavallo, oggi i politici fanno ministri quelle che si cavalcano.


Colui che indaga usa la logica, c’è una relazione tra il genere giallo e la matematica?

Penso al saggio di un amico, Carlo Toffaroli, “Il matematico in giallo”, nel quale mostra come il metodo matematico, ovvero logico deduttivo, sia stato utilizzato da tutti i più grandi giallisti. Potrei citare anche Margaret Doody e il suo ciclo di romanzi con Aristotele detective. Non solo, la matematica è utile per la stessa struttura del racconto.

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