H.O.W. L’UOMO DELLE STELLE
La notte è stata lunga per me. Non sempre arrivo fino alla fine del turno. Da qualche tempo un personaggio, di certo il più incredibile che sia mai salito sul mio taxi, mi tiene compagnia durante le pause. Di lui so poco, praticamente nulla. Per capire bisogna fare un passo indietro.
Geniale, irriverente, sensibile e squattrinato ma un po’ troppo elegante per esser veramente povero, perciò lo scaricai arrabbiata quando a fine corsa mi disse che mi avrebbe pagato con una poesia!
Qualche giorno dopo, al posteggio di Duomo, un collega mi allungò un foglietto verde ripiegato, una poesia battuta a macchina. “L’ha lasciata un tizio per te”, disse il tassista. Incredibile!
Amara e lucida, le riflessioni di una regina dei “mariti di mezzanotte”, sola di fronte allo specchio della verità. Firmata H.O.W.
Potete immaginare la sorpresa quando l’ho rivisto, sempre nella stessa zona (Corso Venezia), sempre di notte. How da allora è un personaggio che intreccia il mio tempo durante le pause. Non faccio che dirgli che dovrebbe scrivere, forse allora comincerebbe a pagarmi le corse!
Sono abbastanza certa che venga da un altro pianeta. Gli piacciono i giardini di Via Palestro per i loro musei. Di notte il parco è chiuso, tra le grate ho puntato l’obbiettivo sui muri del planetario, intanto il giorno saliva…