RAFFAELLA O SOFIA CORBEN?

Trilla il mio nuovo cellulare rosa. Ha qualcosa d’infantile, sembra quello della Barbie ma l’ho scelto per il prezzo, non per l’aspetto. Quello vecchio andava benissimo, fino a che non è volato in una pozzanghera.
“Sofia?” dice una voce di donna.
“Ha sba… – m’interrompo – si, sono io”

Perché uno pseudonimo? Perché sembro sciolta e per niente timida finché non si tratta di parlare di me... Tempo fa è uscito un articolo molto bello sullo Psicotaxi, eppure non l’ho ancora pubblicato, perchè ero nuda! Ovvero andavo sul personale ed è come violare un pudore. Posso parlare del mondo, degli altri ma parlare di me stessa è un’impresa titanica.
Uno pseudonimo mi permette di guardarmi dall’esterno. La verità è che non sono la bella persona che alcuni pensano, non sono un confettino. Forse per questo mi piace il noir, per il mio lato cinico. Sono piena di sensi di colpa, ho addirittura gli incubiMi sono persino messa a fare volontariato. Agire è l’unica cosa che mi fa stare bene. Infondo non siamo ciò che diciamo ma quello che facciamo.

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