Diario di bordo. Ore 3.00 – A parte il mio taxi, un clochard ibernato e un lupo che a muso alto lancia il suo ululato, nessun altro riempie questa notte vuota. Mi piace la sensazione d’esser completamente sola, è riposante! Ho scattato questa foto prima di tornare e casa.
La mia nuova passione per le foto non passa, anzi peggiora. E’ come se non dipendesse da me scegliere di cosa innamorarmi.
La neve è arrivata ieri notte, come una tempesta di sabbia sta coprendo la città. Mi sono svegliata presto. Ho preso guanti, sciarpa, cappello, scarponi da contadina, chiavi del taxi, macchina fotografica e gli occhi di una bambina entusiasta. Questa notte li strizzerò per i grugniti, già lo so, maledicendo ogni singolo fiocco, venuto dal cielo a trasformare le strade in lastre di vetro. Fino ad allora mi godo la bambina sognatrice e un po’ idiota! Quando ci ricapita!?
- Bici Naviglio -
- Zona Fiera, il calore di un bacio -
…la parola grazie consente il gioco di parole con Grazia ma è quasi banale e Psicotaxi rifugge la banalità! In 5 giorni 1000 clic. Per me son già una vittoria. Il vero grazie, quello dal cuore, va alle persone che prendono il mio taxi e ci ritornano attraverso il blog. Mi fa sempre piacere restare in contatto con i clienti, a volte attraverso Twitter o Facebook, ma anche scoprire nuovi amici. Un grazie speciale a quei colleghi che da altre città, alcuni anche dall’estero, cliccano sul 
, In ogni taxi ci sono due occhi puntati sulla città e sul mondo che non sta fermo un attimo, continua a cambiare.
Dal Tibet un astronomo napoletano ha votato lo Psicotaxi intorno alla mezzanotte (ora locale di Lahsa). Ha messo la sveglia per guardare la partita del Napoli. E’ la rappresentazione più pure del cambiamento. Son finiti i giorni in cui ogni cosina stava nella sua scatolina, separata e distante da ciò che non gli appartiene. Intellettuale, astronomo, tifoso sfegatato, approda a un femminile, mentre donne che vestono Prada sfogliano la Gazzetta. Mister Muscolo, intanto, s’iscrive a pilates ed è (alleluia!) la fine degli stereotipi.
Grazia.it cerca blogger. Il banner del concorso cattura la mia attenzione, mentre punto verso questo articolo: “I GRAPHIC NOVEL PIÙ BELLI DEL 2012″ (nella sezione IT.LIFESTILE della homepage) – da quando un’amica mi ha regalato Persepolis ho capito che abbiamo abbattuto una nuova barriera, ovvero che il fumetto è donna! Oggi non entriamo nelle vignette in attesa che Superman arrivi a salvarci ma da autrici di storie straordinarie -
Così scopro il link al concorso e leggo: “Raccontaci perché saresti un perfetto IT blogger…”. Potrei anche tentare, infondo il mio blog ha avuto fortuna, per esempio, in questo reportage con http://max.gazzetta.it/ (“Con Raffaella e il suo Psicotaxi, in una Milano piena di segreti e bugie“), con quattro video legati allo Psicotaxi:
DONNA, BLOGGER, TASSISTA, CI RACCONTA LA SUA NOTTE:
Fanculo! Anni di marciapiede e ci ricasco come una principiante! Ma che avete capito!? La malizia, come la bellezza, è negli occhi di chi legge. Leggiamo con la mente, gli occhi sono solo lenti. Intendo che non c’è tassista della notte che prenda una corsa all’Alcatraz di sabato. Ubriachi, squattrinati, adolescenti in libera uscita, questo poi… proprio mi mancava… Le Zie avevano ragione: “prima o poi, ti capita il maniaco!” Le regine delle statistiche e della sfiga.
La nebbia sale dai prati incolti, abbiamo lasciato Milano ormai. Il fascio di luce dei fari si avvicina e ci sorpassa, insieme al suono di gomme sull’asfalto bagnato, come se la gente ci passasse accanto indifferente, inconsapevole del mostro sul mio sedile posteriore. Lo leggeranno sulla cronaca nera ma lui sarà già lontano, non sapranno mai dei suoi occhi ansiosi, del suo pallore di latte dentro abiti neri e del sangue. Avrei dovuto capirlo subito che il sangue intorno alle labbra non è il suo, altro che rissa…
Si è fiondato sul taxi senza neppure darmi il tempo di accostare, mentre due tizi barcollanti agitavano un coltello. Ho schiacciato l’acceleratore fino in fondo, mentre quei due ci inseguivano urlando.
Guardandolo meglio ho notato che non ha ferite. Niente lividi. Se non fosse che riesco a vederlo attraverso lo specchio penserei ad un vampiro. Ecco chi è l’uomo che siede nel buio alle mie spalle.
Al diavolo! Non devo pensare queste cose, la fantasia ti fotte sempre! Devo essere razionale. In fondo se avesse voluto farmi del male non mi avrebbe chiesto di portarlo prima a casa, per scenderne di corsa con una valigia scura.
“Questi sono cento ”, mi ha detto mentre il tassametro segnava otto miserabili euro. “Devo salire in casa a prendere una cosa, gliene darò altri cento se mi attende, più il prezzo della corsa. Devo partire, rischio di perdere il volo”.
“Sto bene”, ha detto ma uno che esce sanguinante da una discoteca dovrebbe andare in ospedale, non di corsa all’aeroporto. Fa pensare più a una fuga che a un viaggio programmato da tempo. Ha il volo alle 4.30 e mi paga il triplo per non perdere l’aereo!? Che diavolo ha combinato!? Sembra spaventato, si guarda intorno ansioso ma per capire veramente cosa ha fatto, chi è e cosa pensa CLICCATE QUI…
Scarp de Tenis (il media della Caritas, radio e giornale) ha fatto un bellissimo servizio/intervista sul mio blog. Avrei dovuto parlarne molto prima, non per ingratitudine ma per timidezza ho rimandato. Ora basta! A volte siamo le peggiori nemiche di noi stesse… Se volete ascoltare l’intervista, cliccate qui sotto:
Olivia H. (sta x Helfrid) Wetwood è una persona pazza. Per natura e per scelta a me i pazzi piacciono. Mi pagò la corsa con una banconota umida di pioggia, accartocciata come un foglio, sul fondo delle sue tasche vuote. Veniva dal cielo perché la caricai all’aeroporto di Linate. Parlammo di letteratura, avevo “Il Generale nel suo labirinto” sul cruscotto. Non ricordo se fu il libro, o una palazzina liberty del centro, a tirarle fuori che la realtà non ha sempre i fronzoli.
Quando il Corriere della Sera, parlando della raccolta, segnalò il suo racconto, le chiesi di scrivere qualcosa per il mio blog. Mi rispose: “se mi slegano.”
