Ho fatto 4 video reportage con Max online – la Gazzetta dello Sport, collegati ai racconti del blog. Sono molto felice ed entusiasta per questa straordinaria esperienza. Avrò modo di spiegare meglio nei prossimi post perché sono tante, troppe, le cose che vorrei raccontare :)

Questo è il primo di una serie di post sulla sfiga per dimostrare che non esiste. L’idea nasce da un cliente che ha passato tutto il tempo della corsa a lagnarsi e dal fatto che quando guidi un taxi di notte hai tempo per pensare!
La sfortuna e il suo opposto, la fortuna, non esistono. Il Karma esiste, ovvero la catena causale, il ciclo di causa ed effetto. E’ il principio scientifico di azione-reazione. Giustizia cosmica, destino o conseguenze delle proprie azioni: chiamatelo come preferite!


Psicotaxi è sul sito di Max – la storica rivista maschile.
“Quella con le donne nude!?” mi hanno chiesto un po’ perplesse le Zie. L’anno scorso hanno frequentato il corso di compiuter della biblioteca. Ed è stata solo colpa mia!
“Da quando la figlia della vicina legge il tuo blog, ogni volta che c’incontra ride”, si erano lamentate. “Cosa scrivi di noi!?”
Per non dover rispondere affondai la mandibola nella fetta di torta, fin sotto il naso, tanto che respirai e soffia fuori una nuvoletta di zucchero a velo. Le Zie non ammettono che si parli con la bocca piena!
Grazie al corso hanno imparato a navigare. Finalmente, le mie adorate, amatissime e splendide Ziette possono leggere quanto le ami!
Questa mattina mi hanno telefonato di buon ora, pur sapendo che faccio la notte!
“L’articolo su Max che parla di te e del tuo blog è proprio accanto a quello sul calendario della Santarelli! Insomma, secondo te, uno cosa va a leggere!?”
Sappiamo bene che le Zie hanno ragione. Però le preferivo prima del corso di compiuter, quando ancora mi chiamavano per chiedermi come si leggeva il lato b del cd!
Se vi va, questo è il link, perchè non sono come il nano che sogna di fare il giocatore di Basket! Non si può fare a meno di accettarsi. Comunque per me questo articolo è bellissimo, checché ne dicano le Zie!

Quasi la investo! E’ fiondata in taxi senza darmi il tempo di accostare, come se si tuffasse da una rupe, con disperazione.
“Vada, vada…”, urla piangendo. La guardo dalla cornice dello specchietto. Il rimmel è un arcobaleno che gli cola dagli occhi.
“Dove?” Chiedo.
Mi dice l’indirizzo come se fosse la tana pronta ad accoglierla, a proteggerla. Mi domando cosa le sia accaduto. La solidarietà femminile ha bisogno di poco. Ammesso che delle salviette siano poco quando le lacrime spalmano il mascara ovunque, come se le avessero sparato in faccia. Così si è lanciata sui fazzolettini come una tribù sugli aiuti umanitari.
“Quel bastando! Non fa che ingozzarsi, dire sempre le stesse cose e la partita poi…” , dice strisciando il kleenex sugli occhi. “E’ come una religione il calcio per quello lì, o un’ideologia!”
“Se dovessimo piangere per ogni uomo che guarda la partita, moriremmo disidratate!” Non l’avessi mai detto…
Le righe nere sotto gli occhi le danno un’improvvisa aria cattiva. La disperazione è diventata rabbia.
“Io, non gli ho mai impedito nulla. Cucinavo per lui. Mangiava solo robaccia prima di conoscermi. Lavavo la sua biancheria, malgrado sia allergica ai prodotti chimici. Fingevo che sua madre fosse così piena di buoni consigli e non un’incredibile rompicoglioni. Ho persino iniziato a mangiare i carboidrati per lui! A passare le vacanze in montagna, invece che al mare. A guardare quei film per ragazzini. Come se i fumetti fossero Dostoyevsky! E poi è così pigro. Usa l’automobile persino per andare al bagno! Lo vestivo. Si, si!”, ripete isterica, sgranando gli occhi. “Prima di mettersi come me si vestiva come uno di quegli artisti bohemian con il conto in Svizzera, lui che non ha mai un soldo!”
Ora capisco perché nessuno insegue la sua fuga in taxi. Controllo meglio nello specchietto retrovisore. La strada è proprio deserta.
Guidare un taxi di notte non è il massimo! Eppure bisognerebbe essere grati di ciò che si ha. Ciò che abbiamo, ciò che siamo, è il nostro punto di partenza verso nuovi desideri ma é lo Psicotaxi che parla! Oggi, invece, vorrei parlare delle parole degli altri, vorrei parlare di libri.
Il vantaggio del turno di notte o, più in generale, del mio lavoro, è l’opportunità di leggere di più. Da un po’ di tempo a questa parte, sfruttando i tempi di attesa, riesco a leggere anche due o tre libri al mese. Cos’altro si potrebbe chiedere ad un lavoro?

Quando sono partita il sole non c’era. Alle 5 del mattino Milano è buia e fredda, riposa ancora sotto le coperte calde. Imboccando l’autostrada e lasciandomela alle spalle, mi sono sentita come un ragazzino che scappa di casa. La luce del nuovo giorno sorgeva appena, così dolce e lenta che mi sono fermata in una piazzola a fotografarla, poi è diventata arancione, rosa e gialla ma io ero già lontana.

Psicotaxi è felice. Nel mondo delle emotion da sms questa sarebbe la sua faccina:

Parlo di me in terza persona come se la felicità mi fosse estranea! Che non sia proprio un tipo allegro è abbastanza evidente (per es. link) ma da qualche tempo arrivano buone notizie, belle persone e ora LA VENDEMMIA. Anche se non credo di essere la persona giusta: sarà più il vino che mi berrò di quello che aiuterò a produrre!?! – continua… –