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Tassisti antiabusivi a Linate
minacciati due giorni di stop

Silvia Cravotta
Milano

Un boicottaggio di due giorni se a Linate non verrà regolarizzata la situazione dei noleggiatori, gli autisti che adescano i viaggiatori fuori dall’aeroporto. È quanto minacciano i sindacati dei taxisti che ieri si sono riuniti in un presidio spontaneo nello scalo di viale Forlanini. L’iniziativa, organizzata da tre esponenti del Sitp-Sal, del Satam e dell’Unica Taxi, ha coinvolto una cinquantina di taxisti, tutti fuori turno visto che non erano previsti blocchi delle auto bianche. Obiettivo, chiedere alla Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, di spostare in avanti la fila per il carico dei passeggeri. In questo modo la coda delle auto inizierebbe davanti alla porta da cui escono i viaggiatori, spesso vittima degli autisti irregolari. Un vero e proprio adescamento, visto che i noleggiatori dovrebbero limitarsi a caricare i passeggeri su chiamata di un ufficio interno, che a Linate neppure esiste, anziché fermarli per strada e fare concorrenza alle auto autorizzate. Il direttore dello scalo, Alberto Basile, ha incontrato una delegazione dimanifestanti. Ilprossimo appuntamento è stato fissato al 25 marzo. In serata, davanti agli arrivi, sono state tracciate le linee per lo spostamento della fila delle macchine. Un gesto che è stato accolto positivamente dai taxisti, che chiedono conferme al di là dei segni fatti col gesso. E se queste non arriveranno, Linate rischierà di rimanere senza auto biancheper48ore. <<

Silvia Cravotta
Pagina 12
(17 marzo 2009) – D-News

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l caso Protesta davanti allo scalo. Sindacati e Enac: incontro con il prefetto

Taxi, scatta la rivolta anti-abusivi «Pronti ad abbandonare Linate»

«Non possiamo più lavorare in un aeroporto che tollera l’ illegalità». I tassisti sono pronti a lasciare a piedi i passeggeri di Linate se non vedranno «risultati concreti a breve termine» nella lotta ai conducenti abusivi. Invocano controlli, sanzioni, diffide penali. Ieri mattina hanno manifestato in centinaia, davanti allo scalo, assemblee e volantini per informare la gente che i personaggi alle uscite dell’ aeroporto, quelli che offrono «taxi-fuori-Milano!», ecco, quei personaggi sono «solo truffatori: fanno pagare anche 60 euro dallo scalo al Duomo». Il piazzale dello scalo soffre presenze e assenza di leggi. Fin troppo presenti sono gli abusivi che «adescano» illegalmente i clienti. Il secondo problema riguarda le competenze territoriali: i controlli spettano ai vigili urbani di Milano, Segrate o Peschiera Borromeo? Chi deve multare gli irregolari? I sindacati dell’ auto bianca l’ hanno chiesto ieri ad Alberto Basile, direttore della circoscrizione aeroportuale Linate dell’ Enac. Un faccia a faccia sui nodi di ordine pubblico. E al termine dell’ incontro i primi risultati: il parcheggio taxi è stato avvicinato alle uscite dello scalo (così da scoraggiare gli abusivi); è stato chiesto al prefetto Gian Valerio Lombardi di sciogliere il problema delle competenze sui controlli entro il 25 marzo; fino a quel giorno sarà la polizia di Stato a vigilare. A Linate lavorano circa 200 tassisti (in attesa nei posteggi), alcune decine di autonoleggiatori in regola (che dovrebbero aspettare la prenotazione al desk interno allo scalo) e un manipolo di conducenti abusivi (che avvicinano i clienti alle uscite). Sul piazzale, da quando la crisi ha iniziato a colpire, si combatte una guerra quotidiana. Fisica. A calci e pugni. È successo ancora dieci giorni fa e la rissa ha il suo strascico di denunce. «Bisogna salvaguardare i cittadini dai truffatori», attacca Giovanni Maggiolo, presidente di Unica-Taxi Cgil. «Chiediamo al tavolo tecnico in Regione d’ introdurre la diffida penale per abusivi e autonoleggiatori che adescano i clienti», aggiunge Sergio Ligato, rappresentante Uil Lombardia». Oggi il ministro Altero Matteoli incontra i rappresentanti di taxi ed Ncc. Così Raffaella Piccinni (Sitp): «Servono regole restrittive per i noleggiatori».

Stella Armando

Pagina 10
(17 marzo 2009) – Corriere della Sera

Link:

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hsGetImagecorriere_8 marzo2009Rissa tra tassisti e autonoleggiatori «Stop agli abusivi»

Linate - Un’ altra rissa tra tassisti e autonoleggiatori (Ncc), ieri mattina: «l’ ennesima» nel piazzale dello scalo di Linate. Sono dovuti intervenire vigili urbani e polizia per tenere lontani il conducente di un’ auto bianca e l’ abusivo che si contendevano un cliente. Il primo: «Sto aspettando da mezz’ ora». L’ altro: «Faccio il mio lavoro». Dalle spiegazioni si è passati alle urla e per poco non si è arrivati alle mani. La tensione monta, negli ultimi giorni, tra tassisti e autonoleggiatori. «C’ è poco lavoro per tutti» e basta poco perché un battibecco degeneri. Aeroporto di Linate: i tassisti aspettano i clienti nei parcheggi. Gli Ncc dovrebbero fare altrettanto, ma li bloccano alle uscite dello scalo (e per questo vengono definiti abusivi). In estrema sintesi: sono saltate le regole. Nelle ultime settimane, poi, il governo ha modificato la legge quadro sull’ attività del noleggio con conducenti: l’ autista, tra l’ altro, dovrebbe rientrare in autorimessa alla fine di ogni servizio. I sindacati sono in rivolta: «Siamo penalizzati». Il ministro Altero Matteoli ha convocato di nuovo Ncc privati e tassisti per il prossimo 17 marzo. Così Raffaella Piccinni, tassista e presidente del Sitp: «Speriamo che Matteoli non distrugga ciò che abbiamo costruito».

Stella Armando

Pagina 10
(8 marzo 2009) – Corriere della Sera

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SEGNALO IL BEL ARTICOLO USCITO SULLA CRONACA NAZIONALE DALLE PAGINE DE IL GIORNALE

logo aditCI SIAMO ANCHE NOI TASSISTE DELL’ADIT

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di Pamela Dell’Orto

Sono belle, affascinanti, iperfemminili. E fanno un lavoro da maschio. Sono le donne che hanno scelto di non sedersi dietro una scrivania, ma di dedicarsi alle quattro ruote. Donne come le nostre campionesse di Rally Prisca Taruffi, Monica Burigo, Elena Vanzin. Ma anche come tante altre che per lavoro guidano un’auto.

Certo i luoghi comuni sono difficili da abbattere. Specie quelli creati dagli uomini. Che continueranno ad accanirsi e prendere in giro le donne al volante. Probabilmente perché non sanno che le signore che hanno fatto della guida una professione sono in costante crescita. E che, addirittura, si sono organizzate in gruppi e categorie. Spazzando via in un sol colpo due pregiudizi molto maschili. Quello del pericolo costante (la rima è fin troppo nota) e la convinzione che il gentil sesso non sappia fare squadra sul luogo di lavoro.

A dimostrarlo, ci sono varie associazioni, gruppi e società tutte al femminile. Come la «Stardriver Women and Cars», società di noleggio con conducente nata a fine 2007 dall’esperienza di tre signore.

La «Stardriver», che controlla anche la «Star Tour» e la «Star Easy» (agenzia di noleggio autobus la prima e di viaggi la seconda), per ora ha tre socie, Rossana Plebani, Cristina Cavedine e Liliana Pandini, oltre alla promoter Elena Lascari. Prima di

fondare la società, guidavano auto, pullman, e camion per diverse aziende. «Ero rimasta senza lavoro e avevo deciso di mettermi in proprio. Un giorno ho lasciato un bigliettino in un bar: così ho conosciuto Cristina. Dopo un periodo di rodaggio, siamo diventate socie». Ora lavorano giorno e notte, guidando grosse auto, persino limousine. Per portare in giro i clienti, per lo più uomini d’affari («Le donne sono poche…»), soprattutto stranieri.

Un’esperienza non diffusa quella delle quattro donne, anche perché questo lavoro è faticoso e comporta molti sacrifici, soprattutto per gli orari. E per avere credibilità «dobbiamo fare il doppio della fatica degli uomini». Lo sanno bene anche le 200 esponenti del gentil sesso che fanno parte dell’Associazione Donne Tassiste Italiane. Nata a Milano nel 2006 per tutelare le donne alla guida di un taxi, oggi conta diverse adepte anche a Roma, Torino, e Alessandria. «Presto saremo a Firenze, da dove ci ha contattato una collega alle prese con i problemi della maternità», racconta l’ideatrice e presidente dell’associazione Raffaella Piccinni. Che tiene a sottolineare: «Non ci contrapponiamo agli uomini, la nostra priorità fin dall’inizio è stata la sicurezza». Infatti a Milano, nel 2007, i tassisti hanno ottenuto dal Comune uno stanziamento di un milione di euro per la sicurezza della categoria (anche maschile). La prima vittoria? L’installazione di telecamere sui taxi contro le rapine. Uno strumento utile, se non altro perché le donne tassiste sono in costante aumento: più di 300 a Milano, 400 a Roma, solo per citare due casi.

In Italia, comunque, le donne che lavorano sulle quattro ruote sono tante. Solo a Milano, l’Atm ne conta 88: tre delle quali conducono i treni della metro, le altre distribuite fra tram e autobus. Un mestiere duro. Anche per questo l’Azienda milanese ha già aperto tre nidi e le sta aiutando con programmi di sostegno. Ma parlando di donne e motori, non si può non citare due campionesse di Rally, Elena Vanzin e la Monica Burigo della scuderia Brescia Rally. E Prisca Taruffi: figlia di un grande campione degli anni ’50, oggi è imbattibile sulle gare di Rally nel deserto. Niente campionesse invece nella Formula Uno. Anche se, secondo un’indagine della Shell, il 52% delle italiane adora questo sport, e il 95% vorrebbe vedere al più presto una donna gareggiare. Magari contro Felipe Massa, il campione più amato dal gentil sesso.

E per chi non fosse ancora convinto del connubio vincente donne e motori, ci sono altri numeri. Secondo una ricerca di Direct Line, quando sono alla guida le signore hanno un livello di attenzione e di prudenza più alto rispetto a quello dei colleghi maschi. E soprattutto provocano il 15% in meno dei sinistri.

Pamela Dell’Orto
Pagina 21
(11 febbraio 2009) – Il Giornale

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Logo_DNewsDnews_ritaglio_4febbraio2009Dnews_prima_4febbraio2009Più nessuna deroga per i tassametri non omologati
Silvia Cravotta
Pagina 11

(4 febbraio 2009) – D-News


  Poco più di tre settimane per rimuovere i tassametri non omologati da ottocento taxi milanesi. Le operazioni di smantellamento degli apparecchi Digitax “F2” inizieranno, secondo quanto comunicato dal Servizio Autopubbliche del Comune, sabato 21 febbraio e termineranno martedì 17 marzo.  La rimozione fa seguito alla decisione, resa nota circa un anno fa, di revocare l’autorizzazione Dnews__4febbraio2009concessa nel 2007 alla installazione di questo tipo di tassametro sui taxi con licenza comunale. Gli apparecchi in questione, si legge sul documento, «permettono un’agevole manomissione della programmazione delle tariffe, con conseguente inaffidabilità per l’utenza» e non possiedono «le caratteristiche tecniche per l’omologazione». Dunque, i tassametri irregolari saranno eliminati e sostituiti con altri modelli in commercio, purché «assistiti da valida omologazione». Già sul piede di guerra la categoria. «Se ci sarà un processo contro i responsabili proveremo a costituirci parte civile – annuncia Raffaella Piccinni, del Sitp – e chiederemo che venga risarcito il danno a ogni singolo tassista» continua «ma soprattutto occorre elimina il pagamento obbligatorio di un canone a queste aziende, il cui pagamento è verificato, di fatto, dal Comune».

Silvia Cravotta
Pagina 11
(4 febbraio 2009) – D-News

Ne approfitto per saltare dal taxi ai libri. Nello stesso numero di Dnews segnalo, a pag. 7, l’intervista a Lucia Tilde Ingrosso, oltre che una brava scrittrice è anche una cara amica. Il suo ultimo romanzo, "Io so tutto di lei" (ed. Kowalski), è un giallo appassionante, racconta di un fenomeno ormai in allarmante crescita, quello dello stolking.


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LA MIA BANCA E’ DIFFERENTE…


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…la mia banca ti cerca se si accorge che non gli dai più soldi.


“Ma il conto l’avevo chiuso, i soldi rimasti trasferiti”


“A noi non risulta”


“Perché non me l’avete detto prima?”


“Se liquida il conto dobbiamo fare il saldo con i bolli e posso trasferire la cifra tra qualche giorno. Le facciamo sapere.”


“In questa vita!?”. Sorrido


“Vede io sono per risolverli i problemi, sono costruttivo…”


No, no! va bene tutto ma la lezione di vita allo sportello di una banca…


“Posso parlare con il direttore”, non sorrido più.


“Non m’interrompa…”, si vede che ci tiene proprio a raccontarmi la sua vita.


“No, guardi, la psicologia aziendale non m’interessa. Mesi fa ho chiuso questo conto. Non c’è il direttore?”


“Non urli”, urla


“Veramente l’unico che sta urlando è lei”


 C’è sempre una soluzione creativa. Il segreto sta nel sangue freddo.


“Mi dia tutto quello che è rimasto sul conto. Ho cambiato idea, non lo chiudo più”


“Ma così rischia di andare in rosso”


Si ma con i soldi vostri!! Meglio chiuderlo un conto morto ma ora è un problema loro, e pensare che mi avevano cercato per chiedermi un versamento!


Il Direttore non è più occupato, improvvisamente non è più arrogante, improvvisamente è disponibile, sorridente, viscido.


Conto i contanti contenta! Lo saluto di sfuggita mentre le porte elettriche si chiudono dietro di me


“Signora Piccinni…”


“Non si preoccupi, mi faccio viva io", in questa vita…


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LA PASSIONE PER IL DELITTO

“La Passione per il Delitto” è un importante Festival letterario dedicato alla narrativa gialla e al noir. Si svolge tutti gli anni nella splendida cornice di Villa Greppi di Monticello Brianza, Lecco. Organizzato dalla giornalista Paola Pioppi, ogni anno accoglie scrittori italiani e stranieri, autori di libri per bambini, saggisti, criminologi, giornalisti. Nel corso degli anni la manifestazione è diventata uno degli appuntamenti italiani più importanti per la narrativa di genere, riscuotendo un notevole successo di pubblico: sono stati presentati libri in anteprima nazionale, ed accolti scrittori stranieri quali Jeffery Deaver, Joe R. Lansdale, Stella Duffy, Maxime Chattam, Carmen Posadas, Paco Ignacio Taibo II, Jasper Fforde. Dal 2005 il festival ospita anche i finalisti del Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco.

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SATANA CLAUSE


Questo è il mio regalo per le persone a cui tengo, per gli amici, per chi quest’anno mi ha fatto arrabbiare, per chi mi vuole bene e anche per chi mi vuol male.

Questo racconto vi stamperà un sorriso sulle labbra, ed è quello il mio regalo per te! lo so non è molto ma quanto meno è sincero.

Lo troverete in libreria nella mia rubrica “Taxi Blues” sulla rivista che Kowalski dedica ai gialli

Natale è una lente d’ingrandimento, le emozioni si amplificano, i bambini sono felici, chi è solo si sente ancora più solo: i suicidi aumentano durante le feste. Dietro il finestrino del mio taxi la città scintilla di vetrine illuminate, la gente si muove in transumanza verso orge alimentari, i barboni accucciati lungo gli angoli della Stazione sembrano parte delle decorazioni luminose allestite dal Comune, rimossi  quando si spengono, come quello trovato morto, ricoperto di brina, pareva un Babbo Natale di zucchero.

Natale è una fuga dall’angoscia, seppure il cielo è una lastra d’asfalto con quattro sputi simile a stelle, nella mia mente c’è l’idea di fiocchi che svolazzano come falene sotto i lampioni, le vetrine non vendono semplici oggetti ma fette di felicità. Sento un suono di campanelli e di canzoni tradizionali, non vengono dalla mia immaginazione ma dagli altoparlanti di un centro commerciale. Babbo Natale esce di corsa dalle porte scorrevoli, si fionda sul mio sedile posteriore come se precipitasse in un camino, non mi da’ neppure il tempo di chiedergli dove debba portarlo, “parti”, mi urla.

C’è qualcosa che non va in questo Babbo Natale. Santa Clause dovrebbe avere le renne non un mitraglietta skorpion. Parto sgommando. È trafelato, vestito in rosso, la folta barba finta gli copre il volto, dal sacco dei doni affiorano dei soldi.

“Gira a destra – mi dice – fermati qui, non spegnere il motore”.

Un secondo Babbo Natale, alto e magro, ci raggiunge correndo, la pistola inserita nella cintura ha lo stesso colore metallico della grossa fibbia quadrata, in una mano stringe il sacco di iuta, con l’altra si tiene il capello rosso, simile ad una lunga cuffia da notte incollata alla parrucca bianca. Ha il fiatone, l’abito rosso è troppo largo per il suo corpo sottile e spaventato.
“Vai”, mi dice l’altro.

Passiamo a prendere il terzo Babbo Natale, non ha bisogno del finto pancione imbottito, è troppo grasso per correre, se la prende comoda, passeggia lento con il fucile in spalla, neanche fosse a caccia di pernici.

“Ma che stronzo”, commenta il babbo smilzo

“Se corri attiri l’attenzione” gli risponde. Gli occhi sorridono sotto la folta barba sintetica, è orgoglioso del suo colpo perfetto.

Le telecamere di sicurezza hanno ripreso Babbo Natale che svaligiava il ricco incasso della Vigilia, l’identità nascosta sotto la tradizione. Esistono cose che ti aspetti di trovare al proprio posto, i pesci in un acquario, il treno sui binari, o un taxi lungo le vie della città, la maschera migliore che si possa indossare è la forma del consueto, per darsi alla fuga ha scelto il taxi, un’uniforme ordinaria come quella di Babbo Natale la sera della Vigilia.

Prima di scendere uno dei tre “Satana Clause” mi allunga una banconota: “Buon Natale, tassista”.

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IL CAVALLO DI CALIGOLA


Bello scrivere su un giornale
soprattutto quando tagliano via intere parti di ciò che hai scritto

"Vuoi intervistare Pier Giorgio Odifreddi?"
"Io!?  –
pensai  – oddio!?"
"Certo, – dissi – infondo insegna Logica e io ho fatto Filosofia – ma continuai a pensare  – per quel che vale! Guido un taxi".
Non importa. Tutti dovremmo applicare la seguente norma:
L’unica persona al mondo che può permettersi di "abbattermi" sono io.

Eppure non avevo mai intervistato nessuno, ero tesa e anche un po’ preoccupata.

"Che faccio!? Registro!?". Impossibile perchè l’intervista si sarebbe svolta al telefono e allora vecchio  metodo: appunti. Preparai carta, penna e il suo libro pieno di orecchie e sottolineature.

Un’ora di conversazione della quale annotai poco e nulla, parlammo per lo più di Politica,  eppure il giornale si era raccomandato:
"La nostra rivista parla di gialli, chiedigli se legge il genere"
"Si certo". In realtà è andata così:


Bello avere un Blog
soprattutto quando puoi riportare anche la domanda tagliata


 


milanonera web press numero 3 - settembre 2008(Intervista a PIERGIORGIO ODIFREDDI di Raffaella Piccinni – MilanoNera – settembre  2008 – pag 9)

 

Piergiorgio Odifreddi: professore, scrittore, divulgatore scientifico, editorialista, matematico, forse saggio.. poiché non è saggio farsi nemici potenti! L’idea di intervistarlo mi mette di buon umore, lo chiamo: “risponde il numero ottomilioni…” Non poteva essere altrimenti la segreteria telefonica di un matematico.

Altri grandi matematici hanno affrontato temi sociali. Perché ha scelto di fare divulgazione?

Fare sempre le stesse cose genera sensazioni frustranti, sorge il bisogno di andare oltre. Affianco alla motivazione soggettiva ne esiste una oggettiva, che racchiude un impegno civile poiché il metodo matematico si contrappone a quello religioso che poggia sulla cieca accettazione di verità dogmatiche.

Però anche la matematica poggia su degli assiomi…

Si, ma verificabili, nella matematica non esiste la Verità dogmatica, ogni verità viene messa in discussione. Penso alla geometria Euclidea, fino all’800 pensavamo che fosse l’unica, invece se vogliamo studiare il mondo fisico la geometria iperbolica è più adatta. Nulla è dovunque uguale, nessuna verità è assoluta o superiore.

E’ stato attaccato dalle pagine di alcuni dei principali quotidiani italiani, sul sito internet del vaticano è definito “codesto matematico” e il suo libro “ingiurioso opuscolo”. Come vive le critiche?

L’intellettuale ha un ruolo di critica della Società, infondo non è mai pienamente integrato, è antisociale per il suo ruolo di analisi. Penso ai toni quietisti e fintamente equilibrati della politica, anche della sinistra che non vuole liberare la politica dall’influenza dei dogmi religiosi, per renderla realmente laica.

Nella scienza la critica fa parte del metodo, se mi attaccano cerco di rispondere argomentando, entrando nel merito, non nel metodo. Il Relativismo e il Razionalismo che la Chiesa condanna si fondano sulla critica e sull’autocritica, proprie dell’atteggiamento scientifico.

Dal divino all’umano: nel suo libro mette in discussione la monogamia…

La poligamia esiste allo stato di natura, soprattutto nei mammiferi dove il maschio ha una massa corporea superiore a quella della femmina. Il leone marino, per esempio, dispone di un vero e proprio harem. In momenti di cali demografici alcune società antiche ricorrevano a forme di unione poliandria, dove era la donna ad avere più uomini. La Chiesa sostiene che forme di unione diverse da quelle della famiglia tradizionale siano contro natura, eppure anche Abramo e i padri della Chiesa aveva molte mogli. La politica si dichiara rispettosa dei valori cattolici eppure se Caligola fece ministro il suo cavallo, oggi i politici fanno ministri quelle che si cavalcano.


Colui che indaga usa la logica, c’è una relazione tra il genere giallo e la matematica?

Penso al saggio di un amico, Carlo Toffaroli, “Il matematico in giallo”, nel quale mostra come il metodo matematico, ovvero logico deduttivo, sia stato utilizzato da tutti i più grandi giallisti. Potrei citare anche Margaret Doody e il suo ciclo di romanzi con Aristotele detective. Non solo, la matematica è utile per la stessa struttura del racconto.

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PIACENZA CALCIO

Mi ha fatto veramente piacere scoprire un mio mio racconto sul Forum del PIACENZA CALCIO. E’ la squadra dove ha iniziato Inzaghi. E poi dicono che gli uomini parlano solo di calcio! 

PER LEGGERE CLICCA SUL PALLONE:

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