IN VIAGGIO VERSO LO STUPORE

images"In viaggio verso lo stupore" è il motto di PASSENGERS, la prima trasmissione radiofonica itinerante, realizzata da un ecobus ibrido direttamente dalla strada, dalla città, in diretta tutte le mattine "lavorative", dalle 7.00 alle 9.00, addolcisce il risveglio.  L’equipaggio di Passenger mi ha accolto con il caffè, i complimenti, le caremelle, bellissimo! avevo l’impressione di trovarmi sulla navicella di Futurma, cito una battuta fuori onda di Nicola, il pilota, "se avete bisogno un porno divo, ci sono qua io", ma si fa presto a pensar male..
Ricostruendo il mio profilo Eleonora ha confuso
questo racconto per vero, fuori onda mi ha detto "ma ho controllato su Google heart, Panezio non esiste". Panezio non è mai esistito, è un luogo che ha inventato la mia fantasia, in realtà si tratta del complimento più bello e sincero che abbia mai ricevuto, scrivere un racconto di fantasia e farlo sembrare vero è una virtù che ho sempre desiderato. 

Posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni, #racconti | Commenti


Ringraziando gli amici di LIFE GATE, che oggi mi hanno ospitata su PASSENGERS, ne approfitto per uscire dal seminato e per lanciare un micro sondaggio. Una domanda mi frulla nella mente da quando è iniziata la campagna per le presidenziali americane:

L’America è pronta per un nero alla Casa Bianca?

Da anni conservo i giornali dei momenti storici, cito in ordine sparso alcuni esempi, dal crollo del muro di Berlino a quello delle Torri Gemelle; la prima guerra del Golfo e la morte di Saddam; la rivolta degli studenti di piazza Tiananmen; il colpo di Stato di Eltsin. Chissà se il 4 novembre potrò aggiungere alla mia collezione il primo Presidente nero nella storia degli Stati Uniti d’America?

 

Posted in #iltaxielesueconfessioni, #racconti | Commenti

LA PROTEZIONE VIAGGIA IN TAXI

Posted in #iltaxielesueconfessioni | Commenti

IL MIO BLOG


Oggi il mio Blog compie 1 ANNO e tre giorni perchè tre giorni fa ho dimenticato di scrivere questo post!!

In un anno IL MIO BLOG:

- E’ finito su un tavolo sindacale, un essere laido, con gli occhiali spessi e la pelle che si sfalda in squame sottili dice, “qui lei mi ha ingiuriato”, ma "non ho scritto il suo nome, forse è lei che si riconosce in questa descrizione?"

- E’ l’agenda di una pazzo che annota scrupoloso ogni cosa che faccio

- Mi ha fatto conoscere nuovi amici

- Si è accollato i miei sfoghi

- Mi ha permesso di raccontare la mia città, il mio lavoro, le miei passioni, le cose in cui credo

- E’ stato visitato più di ventimila volte

- Ha raccontato i milanesi o quel che ne resta, insieme alle mille facce che scivolano lungo le strade

- E’ finito sui giornali, in radio, su grossi portali (come quello di Fastweb, o del Corriere della Sera, per citarne alcuni)

- Ha dato corpo alla mia voglia di scrivere, di raccontare

- E’ diventato una finestra sulla mia anima

Posted in #racconti | Commenti

"Taxi Blues"
(dalla Rubrica  "Taxi Blues" di Raffaella Piccinni
Pubblicato sulla rivista  MilanoNera – settembre 2008)

"Uomini e Maiali" di Raffaella Piccinni

    Non è un comune temporale estivo, il cielo vomita sulla città e i lampi sono colpi di frusta che sembrano dirmi: «non sfidare gli Dei, accosta e aspetta che passi la tempesta».
Ho 15 ore di lavoro sulle spalle perché oggi i tranvieri hanno deciso di scioperare. Sono troppo stanca per assecondare il cielo. Il mio taxi è un puntino bianco che si fa strada nella tempesta come un meteorite scagliato a razzo verso la terra, verso casa, se ne vede solo la scia, nulla lo può fermare! Tranne un vecchio cinese fradicio sotto un cartellone pubblicitario, subisce immobile l’assalto del cielo. Stringe al petto un fagotto. Freno, sento le gomme scivolare sullo strato d’acqua. Il vecchio sale in macchina con la gioia di un viandante accolto in un rifugio asciutto. Il sedile posteriore produce un suono irritante, di spugna che s’inzuppa. Lo fisso perplessa, sono senza parole. Indossa un abito tradizionale cinese che sembra un pigiama di seta nera. Ha lunghi capelli bianchi e sfilacciati, raccolti in una coda sottile. Parla la lingua originale, suoni taglienti che sembrano provenire da un disco accelerato. Ora vedo meglio il fagotto: un maialino morto avvolto in un sacchetto di plastica trasparente che l’acqua lascia aderire alla carne rosa. Mi porge un biglietto umido, l’indirizzo è scritto sia in italiano che in cinese, gli ideogrammi colano verso il basso. Le indicazioni conducono a un negozietto con l’insegna dipinta a mano, sulla soglia ci sono altri cinesi, anche loro portano con sè il macabro fagotto, egualmente morto e accuratamente imbustato.

    Il buon senso mi suggerisce di scaricare il vecchio senza fare domande, ma la curiosità è più grande della saggezza. Scendo dal taxi per aprirgli la portiera, lui ne approfitta e mi porge la busta, rabbrividisco. Oltre la plastica trasparente, percorsa da gocce d’acqua, il maialino sembra nudo. La vittima di un assurdo film dell’orrore, colta di sorpresa mentre si faceva la doccia. Gli occhi immobili sull’ultima emozione, la bocca sorpresa. Per un attimo sembra che l’urlo venga da quel corpo morto, piuttosto che dall’interno del negozietto.

   L’urlo risuona in tutta la via, violento, pieno di disperazione. La porta del negozio è un enorme vetro bianco latte, incastrato in un telaio di ferro, con grandi ideogrammi neri dipinti a tratti energici. Oltre quella porta stanno ammazzando qualcuno. È la bottega degli orrori.

   Il vecchio siede ancora all’interno del taxi, ha un sorriso vago, indecifrabile, potrebbe essere un ghigno malvagio o un cenno per mascherare l’imbarazzo, questa ambiguità accresce la mia paura, lui lo sa, la paura si sente! E’un fulmine che ti piomba nel corpo, è una scarica improvvisa di adrenalina, la biochimica che ti dice: «si mette male». Gli altri cinesi sembrano stranamente indifferenti alla mia presenza, immobili come l’esercito di terracotta, fissano increduli la vetrina del negozio. Vorrei dire: «va bene, si è fatto tardi, a casa mi aspettano…» ma un uomo accasciato e nudo colpisce la porta del negozio dall’interno, subito si ritrae con uno scatto che pare innaturale, ne rimane solo una scia, rossa, lungo il vetro candido come carta di riso, proprio sotto il nero degli ideogrammi, sembra un timbro, un antico sigillo imperiale.

   Oltre le persiane chiuse colpite dalla pioggia ci sarà un’altra persona che ad agosto è rimasta in città. Qualcuno che sente queste urla e sta chiamando la polizia, non pretendo che scenda a salvarmi. Ma è più probabile che stia filmando la scena per metterla su youtube, in agosto a Milano resta solo il disagio sociale.

   Sento le urla avvicinarsi nuovamente, l’ombra sbatte ripetutamente contro il vetro, irradiandolo di schizzi. La porta vibra sotto ogni colpo, sta per cedere, si spalanca con uno scatto secco: un maiale fugge lungo la via buia, perde sangue dalla gola tagliata. Ecco l’uomo che la mia fantasia ha visto nudo, ferito, accasciato, si tratta di un maiale sfuggito a metà dell’opera. È inseguito dal suo assassino. Il macellaio brandisce un coltello, indossa un camice sudicio, le macchie di sangue fresco si sovrappongono a quelle più scure di sangue rappreso. L’urlo di un maiale ferito è spaventosamente umano, ricorda quello isterico delle donne nei film in bianco e nero, pare un soprano costretta a cantare mentre fa i gargarismi. Il macellaio si volta verso di noi, parla cinese, si rivolge ai suoi connazionali, con il braccio fa segno di seguirlo, nessuno bada a me, è come se non esistessi, sono solo una tassista capitata nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

   La pioggia scende sempre più fitta, sfumando i contorni. L’animale corre disperato inseguito dai cinesi, una tribù isterica rincorre un annaffiatoio a quattro zampe che spruzza sangue ovunque, ne resta una striscia liquida anche sulla portiera del mio taxi, all’altezza della scritta “Comune di Milano”, goccioloni tondi di sangue denso e scuro come cioccolata che la piaggia allarga e dissolve.

   La corsa del maiale si fa sempre più fiacca, affannosa, la vita lentamente si svuota sul marciapiede.

   Preso! «fu huò, fu huò», urla un cinese che è riuscito ad afferragli una zampa posteriore, guarda i suoi compari con aria soddisfatta, trionfante. Trascina l’animale per un breve tratto, la sagoma rosa lascia sotto di sé una scia scomposta, simile al colpo di un pittore per pulire il pennello.

   Il maiale giace sull’asfalto nero, tirato a lucido dal temporale, respira a fatica, l’urlo ormai è un rantolo, ha gli occhi sbarrati, disperati. Un corpo nudo e pallido sdraiato al centro di una strada nera. Una pietà suina! Grottesca e insieme tragica. Come una lacrima un rivolo d’acqua e di sangue scende verso un tombino, porta con sè un mozzicone di sigaretta, la carta di una caramella e il foglietto con il pensiero di un Bacio Perugina, chissà che c’è scritto? Mi avvicino per leggerlo ma il macellaio lancia una secchiata d’acqua sulla pozza si sangue, un’onda improvvisa tira uno schiaffo all’asfalto mischiando sangue e sporcizia. Alzo lo sguardo, fisso il cinese con odio. Lui non capisce, non gli importa capire. Solleva il mento, mi rivolge parole taglienti, come se avesse una lametta conficcata in gola, ha in mano il portafoglio, indica il tassametro che nel frattempo ha continuato a girare: non ha misurato la strada ma gli ultimi respiri di un maiale che muore nella città vuota in agosto. Mi paga in modo sbrigativo, con la stessa naturale freddezza con cui ha ucciso, come un gesto ripetuto talmente tante volte da perderne il senso.

Posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni, #libri, #racconti | Commenti

MilanoNERA  – numero III –

"Chi l'ha detto che il Noir è roba da uomini?"

Su questo numero di MilanoNERA ho scritto "Taxi Blues" e non solo…

E' un free press distribuito gratuitamente nelle librerie italiane.

Posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni, #libri, #racconti | Commenti

MILANO CALIBRO ROSA    

Questo articolo, a dir la verità, è uscite quest'estate. Avrei dovuto pubblicarlo molto prima, del resto ne vado veramente fiera, insomma non capita tutti i giorni di essere definite e annoverate tra "Le nipotine di Scerbanenco". Oggi ho visto mia zia dopo mesi e le ho parlato di questo articolo. Ha sfoderato il cellulare e chiamato tutte le amiche: “c’è mia nipote sul giornale ma Scerbaneco non è mio marito – e poi – no, non è il marito di mia nuora!” ho cercato di fermarla, di spiegarle che il pezzo è uscito mesi fa ma lei diceva “sta zitta”. Finito un ciclo di 15 telefonate m’ha dato uno scappellotto: “m’hai fatto spendere un sacco di soldi in cellulare”

Cliccando sull’immagine si può leggere l’articolo.

LaRepubblica_logo

Posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni, #libri, #racconti | Commenti

Logo_DNews
dnews 18 settembre 08Piccinni Sitp-Sal
C’è chi rifiuta
di firmare:
«La categoria
è penalizzata»

>>
Silvia Cravotta
Milano

«Non si può firmare un accordo che penalizza la categoria ». Con queste parole Raffaella Piccinni, rappresentante del Sitp-Sal, spiega il no del suo sindacato all’accordo siglato nella notte tra martedì e mercoledì. Un documento che, a prima vista, sembra favorire non poco la categoria dei tassisti, tra l’aumento del 3,5% sulla tariffa a chilometro e i nuovi rincari delle corse a prezzo fisso. «In realtà l’au – mento sulla tariffa non viene calcolato sul prezzo di partenza e questo lo fa scendere dal 3,5 al 2,4% circa – spiega Piccinni – e le tariffe fisse per noi sono antieconomiche perché non tengono conto delle variabili che incontriamo, prima di tutto il traffico».Il Sitp-Sal, dunque, si schiera contro la tariffa fissa e chiede che le corse vengano calcolate col tassametro, «che dovrebbe essere adeguato all’inflazione», aggiunge. Con le tariffe fisse si rischia anche di aggravare il problema della carenza di taxi in città,spingendo molti tassisti a parcheggiarsi nelle aree aeroportuali. L’intesa prevede inoltre una serie di parametri sulla qualità del servizio su cui Sitp-Sal non è d’accordo: l’obbligo della conoscenza di una lingua straniera, di avere il pagamento elettronico a bordo e la presenza, dal 2011, di una scatola nera sul taxi per monitorare il tempo medio di evasione dell’offerta.

Silvia Cravotta
Pagina 5

(18 settembre 2008) – D-News

hsGetImage

I primi aumenti subito, appena saranno aggiornati i tassametri. La tratta da Milano a Malpensa balza da 70 a 85 euro (+21,4%), lievitano tutte le corse a costo fisso e il prezzo a chilometro in città sale da 0,95 a 0,98 euro. Dal 2009 all’ Expo, invece, sarà una «scala mobile» dei taxi a definire i rincari: un tot ogni anno calcolato su inflazione e parametri di qualità. Su questi punti la Regione ha firmato l’ accordo coi Comuni e i sindacati dell’ auto bianca. «Abbiamo concesso molto» ammette l’ assessore alla Mobilità, Raffaele Cattaneo: «E però abbiamo scongiurato due scioperi (uno oggi e l’ altro all’ inaugurazione dei mondiali di ciclismo a Varese, ndr) e condiviso una novità epocale, un meccanismo automatico di adeguamento dei prezzi legato alla qualità». «Molto», per AssoConsumatori, diventa troppo: «Una stangata ingiustificata e inaccettabile». Così il Codacons: «Costa meno andare a Napoli in Eurostar o a Helsinki in aereo che a Malpensa in taxi, roba da pazzi». Il Pd parte all’ attacco: «Il Pirellone ha ceduto alle lobby». Chiosano i Verdi: «Un accordo sulla pelle dei turisti». Doveva arrivare a luglio, è stato concordato ieri, in ritardo di due mesi. L’ adeguamento tariffario (3,5 per cento totale, 2,5 reale) consente ai tassisti di recuperare «in parte» inflazione e caro-benzina. «Un compromesso onorevole» commentano Satam, Confartigianato e Unione artigiani. Resta invariata, per ora, la tariffa di bandiera, cioè il prezzo di partenza del tassametro – 3 euro di giorno e 6,10 di sera – ma sarà ritoccato di circa 25 centesimi ogni due anni. Quattro i parametri di qualità: conoscenza di una lingua straniera, bancomat a bordo, motori ecologici e disponibilità del servizio. Alla fine, hanno firmato 19 sindacati su 22. Ha lasciato il tavolo, tra gli altri, Raffaella Piccinni (Sitp-Sal): «Questi indici sfavoriscono la categoria». Giovanni Maggiolo (Cgil) ha firmato l’ intesa ma attacca l’ assessore Cattaneo: «Ha privilegiato gli interessi degli operatori di Varese» – sua città e bacino elettorale – a scapito di quelli di Milano. Sono stati i tassisti i Malpensa, per altro, a tenere in scacco la trattativa fino all’ ultimo. Loro, adesso, sono «soddisfatti». Molto meno i colleghi milanesi: «Questa tariffa fissa è un regalo, 85 euro non si giustificano, gli utenti pagano il viaggio quattro volte». La polemica è servita. Per Edoardo Croci, assessore comunale alla Mobilità, «l’ intesa garantisce trasparenza». Marcello Saponaro, consigliere dei Verdi, è netto: «Non si fa una trattativa per "scongiurare uno sciopero", così vince il partito della protesta». Pierfrancesco Maran (Pd) ricorda che «avevamo già i taxi più cari d’ Europa…». In compenso, nei prossimi mesi, la Lombardia avrà 28 nuove licenze. Uno 0,5% di auto in più.

Armando Stella

pagina 3 – (18 settembre 2008) – Corriere della Sera

il_giornale
  il giornale prima 18sett08 pdf

Taxi, 85 euro il "volo" per Malpensa.


Lo sciopero dei taxi previsto per oggi non ci sarà. E questa è la buona notizia. In compenso d’ora in avanti per andare in taxi da Milano a Malpensa si spenderanno 85 euro tondi tondi. Quindici in più rispetto ai 70 di adesso. Èquesto il salatissimo risultato dell’accordo raggiunto tra Regione Lombardia e sindacati dopo ore e ore di trattative. I tassisti inizialmente volevano 120 euro per rientrare di tutti i costo. La Regione tirava per 80. È stato trovato un compromesso che non esalta e non scontenta totalmente nessuno. «Nessuno è andato a casa néstappando champagne, né con la coda tra le gambe» commenta l’assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo. Né istituzioni né sindacati parlano di stangata. Quando in realtà di stangata si tratta. Magra consolazione: le tariffe non saranno aumentate per i prossimi due anni.E il servizio migliorerà. La Regione Lombardia ha già sbloccato una delibera per finanziare il rinnovo del parco auto bianche. Ci saranno taxi ecologici, tassisti che parlano inglese, «bancomat» a bordo e un sistema gpl per controllare la posizione del mezzo. Proprio questo è uno degli aspetti che non è piaciuto all’associazione tassisti e alle categorie che non hanno voluto firmare l’accordo. «Sa tanto di braccialetto elettronico dei detenuti» commentano. Bocciata la proposta dei sindacati di utilizzare sì le tariffe fisse ma solo partendo dalla stazione Centrale. «Da oggi – commentano i Verdi – costa meno un low cost per Helsinki che un taxi da Malpensa»
Maria Sorbi

Pagina 1

(18 settembre 2008) – Il Giornale

  il giornale terza 18sett08 pdf

C’è chi dice no. Sono gli irriducibili delle auto bianche. Quelli che non hanno voluto sentire ragioni e che, a mezz’ora dalla firma del sudatissimo accordo, si sono alzati dal tavolo delle trattative e se ne sono andati. «Non firmeremo mai – sostengono i rappresentanti della Sitp-Sal – un accordo che prevede il controllo orario. È assurdo che il tassista debba essere sottoposto a esami di verifica della lingua straniera e punito come un bambino attraverso sanzioni». Anche l’associazione dei tassisti milanesi dice no ad alcuni punti.
Innanzitutto all’utilizzo del sistema Gps per identificare il posizionamento del taxi: «È un braccialetto per detenuti – esplode Giovanni Falco -. Non ci stiamo ad essere controllati così. Ci siamo opposti all’accordo perché a noi non piacciono le strategie del «prendere o lasciare» dopo più di 12 ore di confronto». Altro aspetto: «Siamo stati rimbalzati sulla proposta di usare tariffe fisse solo dalla stazione Centrale e dalla stazione di Varese». C’è invece chi sostiene che l’accordo sia, tutto sommato, buono. È l’Unione artigiani che legge nel testo dell’intesa «obbiettivi raggiungibili e aspetti economici soddisfacenti. È stato anticipato l’adeguamento tariffario previsto per giugno 2009» sostiene Salvatore Luca, dirigente della categoria Taxi.
Maria Sorbi

Pagina 3

(18 settembre 2008) – Il Giornale

Posted in #diconodime | Commenti


Taxi Blues continuerà ad essere una rubrica DI CARTA, (è una rubrica della rivista MilanoNERA, distribuita gratuitamente nelle librerie italiane) i racconti verranno trasferiti on line successivamente alla pubblicazione.

Personalmente continuerò a preferire SEMPRE la carta stampata, non stanca gli occhi, ha l’odore infantile dell’album delle figurine e dei fumetti, la corporeità di un libro o di un giornale è parte del suo fascino.

Posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni, #racconti | Commenti

hsGetImage corriere_6settembre08

Vertice al Pirellone: spunta l’ ipotesi di nuove licenze

Regione-taxi, trattativa nella notte sui rincari delle corse

L’ assessore urla «voi non mi potete chiedere 80 euro per portare la gente a Malpensa, quando l’ autobus ne costa 4!» (oggi ne chiedono 70). Il sindacalista, sulla voce: «Ma guardi che i taxi funzionano anche adesso, e il bus c’ è comunque!». Sede della Regione di via Pola, tavolo di confronto sulle nuove tariffe taxi. Sono le 22 di ieri, l’ assemblea è iniziata alle tre del pomeriggio, alla settima ora non c’ è ancora l’ accordo. L’ assessore alla Mobilità, Raffaele Cattaneo, vuole chiudere. I sindacati non accettano. È in ballo la rivoluzione del servizio, a partire dal meccanismo annuale e automatico di adeguamento delle tariffe all’ inflazione. L’ intesa del 2007 è scaduta il 31 luglio scorso: i tassisti chiedono, per il 2008, un ritocco del 4 per cento, la Regione offre il 3. Risultato: stallo, ancora fino a tarda sera. Così come sulla modifica delle corse a prezzo fisso per Fiera e aeroporti. La proposta dell’ assessore Cattaneo inserisce la garanzia di qualità del servizio per l’ aumento delle tariffe (comfort, pos bancomat in vettura, presenza sulle strade, conoscenza di una lingua straniera). La linea, in sintesi, è: sì ai rincari annuali da qui all’ Expo del 2015, ma solo se il servizio è eccellente. Intanto, sul tavolo arrivano le richieste di quattro Comuni (Arese in testa) che vogliono entrare nel bacino aeroportuale lombardo, l’ area del sistema taxi di Milano, Varese e Bergamo. Per farlo emetterebbero nuove licenze e sarebbero le prime, in Lombardia, dal decreto Bersani. Per Raffaella Piccinni (Sitp) «l’ adeguamento delle tariffe è una necessità, qualità e costi sono ricaduti tutti sulla categoria». Senza accordo, il 18 settembre sarà sciopero delle auto bianche.

Stella Armando

(6 settembre 2008) – Corriere della Sera

  LaRepubblica_logorepubblica_6settembre08Tassisti-Regione, via al tavolo l’assessore apre sulle tariffe


E’ cominciato ieri il tavolo di trattativa fra Regione e tassisti. Protrattosi fino a tarda sera, l’incontro tra l’assessore alla Mobilità Raffaela Cattaneo, e le sigle sindacali non ha ancora portato a un accordo. "Il fatto che stiamo ancora discutendo è un buon segno", ha detto Marco L
uisi della Confartigianato Taxi. Tre gli argomenti sul tavolo: gli adeguamenti tariffari al 75 per cento dell’inflazione, le tariffe fisse e la ridefinizione di un regolamento di categoria per il bacino lombardo. I sindacati si sono presentati in trattava su due fronti. da una parte le sigle dei tassisti che lavora su Malpensa, pronti a dare battaglia alle tariffe fisse: "Chiediamo che siano a partire su un punto preciso e non su tutta la città di Milano", ha spiegato massimo campagnolo (consorzio Taxi Malpensa). dall’altra parte le sigle di Milano, interessate soprattutto alla revisione delle tariffe a tassametro: "per noi le corse normali rappresentano oltre il 90 per cento del lavoro", ha detto Luisi. Per l’assessore Cattaneo la disponibilità a rivedere le tariffe fisse è legata al livello del servizio: al tavolo è stata proposta l’introduzione di un algoritmo per calcolare l’introduzione di un algoritmo per calcolare l’aumento intermedio: al tavolo è stata proposta l’introduzione di un algoritmo per calcolare l’aumento percentuale in base al rispetto di alcuni standard qualitativi per la categoria. sulle tariffe fisse, invece, da parte degli enti locali c’è disponibilità a rivedere gli importi. "Il livello della categoria è già alto – ha commentato Raffaella Piccinni (Sitp) – e l’aumento è un nostro diritto".

Luca De Vito
(6 settembre 2008) – La Repubblica

Posted in #diconodime | Commenti